lunedì 4 luglio 2011

LE CONFESSIONI DI UN MEDICO DELLA MUTUA

LE CONFESSIONI DI UN MEDICO DELLA MUTUA
fonte:blog di valdo vaccaro

Gentile Sig. Alessandro
Ho letto la lettera che ha mandato a Valdo Vaccaro ed ho sentito il bisogno di dire qualcosa sulla B12, qualcosa che non troverà scritta in giro perché la sanno veramente in pochi.
L’amico Valdo non e’ medico ed e’ vegetariano o vegano.
Io invece sono medico dal 1975 e non sono vegetariano (se questo può darmi un’aura di imparzialità).
Ho fatto per 33 anni il “medico della mutua” e ho visto nascere e finire le truffe più assurde, ho dovuto assistere a "corsi di aggiornamento" in cui si sosteneva con forza una certa cosa (per esempio che i betabloccanti sono controindicati nello scompenso cardiaco) e dopo 5 o 6 anni altri "corsi" che sostenevano categoricamente l'opposto: i betabloccanti sono il farmaco di primo impiego nello scompenso, non usarli nello scompenso E’ DA CRIMINALI [testuale].

Lei dice che i medici raramente prescrivono la B12.
Io le assicuro che quando alle ditte farmaceutiche interessava sbarazzarsi di grosse ed ingombranti quantità di B12, i medici la prescrivevano a fiumi, ho vissuto quel periodo personalmente.
Poi è praticamente cessata la produzione di streptomicina e le ditte farmaceutiche sono passate a “pompare” altri farmaci.
Lei si chiederà “Che c’entra streptomicina con la B12 ?”

La tubercolosi ed anche altre infezioni, sono state curate per 30 o 40 anni con la streptomicina, che, come suggerisce il nome, veniva prodotta coltivando un tipo di streptomyces, il "griseum". 
Era ottima contro la tbc, ma aveva dei seri effetti collaterali per cui negli anni '70 si e' cominciato a sostituirla con altri antibiotici.

Io mi sono laureato nel 1975, quindi ho assistito al rapido declino della streptomicina. Ora la cosa interessante e' che nelle coltivazioni di qualsiasi streptomyces, si ottiene come materiale di scarto (sembra incredibile, nessuno lo ha mai segnalato in TV ne' sui giornali, ma è così) si ottiene dicevo, la vitamina B12.
Anche attualmente, quella poca B12 prodotta, viene prodotta coltivando streptomyces di vari tipi.
Quindi, all'epoca, le ditte che producevano la streptomicina si ritrovavano con grosse quantità di B12 che il mercato "allo stato naturale" non poteva assolutamente assorbire.
E' un po' come la chiusura delle solfatare: raffinando benzina (e l'Italia e' piena di raffinerie) si ottiene lo zolfo come prodotto di scarto, tanto che non si sa dove metterlo. Vogliamo pure continuare a pagare i minatori che lo scavano nelle solfatare?
Certo l'ideale sarebbe convincere il popolo che fa bene alla salute condire minestra e spaghetti con lo zolfo, così lo smaltiscono, ma purtroppo ha un pessimo sapore.
Però si può fare qualcosa di simile con la B12.

Quindi nei primi miei anni di professione ho ricevuto enormi pressioni a prescrivere vitamina B12 da parte delle ditte farmaceutiche e da parte di "corsi di aggiornamento". Secondo il parere dei soliti luminari clinici (ben remunerati) e delle tante riviste che non si vergognano a definirsi "scientifiche", sembrava che tutti fossimo a rischio di carenza di B12. 
Giornali e TV collusi, mandavano lo stesso messaggio pubblicitario per cui guai al medico che prescriveva un antibiotico senza associarci "le vitamine" (che poi erano la B12 o comunque il gruppo B), passava per un incompetente. Il paziente stesso prima di prendere la ricetta mi chiedeva "Ce le hai messe le vitamine?" perché non voleva correre rischi.
Per le ditte farmaceutiche era una pacchia, era come se qualcuno fosse disposto a pagare per portare via la loro immondizia.

Ma la grossa produzione di streptomicina era già finita, i grandi allevamenti di streptomyces erano stati distrutti. Ancora qualche anno per smaltire le scorte di B12, e questa telenovela in 4 o 5 anni e' finita. I grossi luminari hanno smesso di parlarne (perché venivano pagati per parlare di altri farmaci), i vari programmi televisivi dedicati alla salute (!) idem.
La B12 in pillole o in iniezioni sembrava che prima fosse indispensabile, invece ora non lo era affatto.
Ciò che veramente era stato indispensabile prima, e' che il popolo finisse di ingoiare gli scarti di produzione delle ditte farmaceutiche, che all'epoca erano bidoni di B12 stoccati nei vari magazzini.
E naturalmente a pagamento. All'epoca c'erano varie mutue, la B12 era "mutuabile" solo per alcune, comunque o la pagava la mutua o il paziente, per cui la ditta farmaceutica si liberava dei prodotti di scarto guadagnandoci pure un sacco di soldi. Questo sì che e' fare affari !

Dopo pochi anni e' arrivata la truffa della calcitonina. Foglietto illustrativo: <... agisce inibendo il riassorbimento osseo fisiologico o patologico. Ha un effetto antinfiammatorio cui si accompagna un'azione antalgica.>
Anche qui centinaia di primari ortopedici prezzolati distribuivano certezze sulla necessità di prevenire e curare, mettevano in guardia contro i pericoli anche giuridici di non prescrivere questo costosissimo farmaco. Già diluito in acqua costava circa 7 volte più dell'oro, e lo passava pure la mutua. La sostanza base (estratta inizialmente dagli scarti di macellazione dei salmoni, vedi poi Omega3) nel caso fosse contenuta allo 1%, evidentemente veniva pagata dalla collettività 700 volte più dell'oro. E anche qui la grancassa della TV e giornali facevano in modo che il mutuato medio PRETENDESSE la prescrizione del farmaco dal proprio medico (non a caso i luminari clinici ci mettevano in guardia sulle responsabilità penali del non prescrivere).

Già da 10 anni e' finita anche l'epoca della calcitonina, nessuno la prescrive più, tutti quegli specialisti e primari ortopedici ora sono stati ingaggiati per lanciare altri prodotti più remunerativi.
E soprattutto nessun corso di aggiornamento che spieghi come mai prima era INDISPENSABILE per prevenire e curare l’osteoporosi e ora invece se ne può fare a meno, pur non essendoci sul mercato nuovi farmaci per quel settore.

Ma la truffa continua. Anche sull'eradicazione dell'helicobacter ci sarebbe molto da dire ...
Non parliamo poi del colesterolo, di cui sono stati cambiati anche i "valori normali", per poter avere più malati da "curare" ..... Non parliamo poi della "terapia" dell'Aids, che notoriamente faceva più morti dell'Aids stesso, eppure negli anni "90" c'era gente che pagava una visita da un "luminare" 700.000 lire per essere "curato" con il famigerato AZT.

Per non dire infine della storia poco edificante del Cronassial, che tutti possono ricavare da Internet, la quale mette a nudo anche la truffa del Nobel alla Montalcini.
Una storia fatta di pressioni pecuniarie e campagne promozionali della Fidia a favore della scienziata, per ottenere il premio stesso.
Al punto che Victor Hamburger accusa oggi l’asse Fidia-Montalcini di avergli usurpato letteralmente il Nobel (Corriere della Sera 13/10/89), grazie poi a un farmaco rivelatosi poi disastroso.
Il Cronassial, sostanza ottenuta dal cervello di bovini macellati, veniva comunemente prescritto dagli specialisti sottoforma di iniezioni per curare sciatalgie, paralisi facciali e demenza senile.
Era come prescrivere scelleratamente sangue di tigre per infondere coraggio a uno che non ne ha.
Francesco Della Valle, gestore della Fidia, piccola azienda farmaceutica di Abano, avendo bisogno di referenti scientifici per fare pubblicità al suo Cronassial, versa nel 1975 a Rita Levi-Montalcini 50 milioni di lire come contribuito alla fondazione Levi.
Nel 1986, la Levi-Montalcini riceve, assieme a Stanley Cohen (pure lui di razza eletta) il Nobel per la scoperta del fattore di accrescimento delle fibre nervose.
Nel suo discorso di ringraziamento dinanzi alla stampa mondiale, la donna si rivolge agli amici della Fidia che l’hanno aiutata nelle ricerche.
Per la Fidia e il suo Cronassial è un trionfo.
Tale farmaco diventa in quegli anni il più venduto in Italia.
La Fidia, che nel 1968, all’arrivo di Della Valle, fatturava 600 milioni, balza a 420 miliardi e si colloca al quarto posto delle industrie farmaceutiche.
Nel 1989, le autorità sanitarie tedesche mettono in relazione il Cronassial con una malattia che paralizza gli arti e uccide un paziente su dieci: la sindrome di Guillan-Barré.Dalla Valle si mette in proprio e fonda una microazienda, la Lifegroup.
Le vendite del Cronassial crollano del 95% finché alla fine persino l’Italia (l’allora ministro Costa), è costretta a metterlo fuori legge nel 1993. Ma le resistenze di Poggiolini riescono a fargli ottenere una temporanea riabilitazione da parte del Consiglio Superiore di Saniotà.
Il Cronassial è tuttora in vendita in Argentina, e i componenti animali sono, in questo caso, derivati dal maiale.