sabato 21 settembre 2013

PENSIONI BEFFA PER I DONATORI SANGUE

Dovranno lavorare i giorni in cui non sono andati al lavoro per la donazione, altrimenti l'assegno verrà ricalcolato verso il basso
CREMONA - «La sede di via Massarotti è tempestata dalle telefonate. Innumerevoli anche i contatti dei soci che chiedono lumi di persona. Nella gran parte dei casi sono persone sconcertate. Noi siamo in prima linea: pronti a muoverci in ogni ambito per cambiare una norma che a livello locale rischia di penalizzare migliaia di persone».Ferruccio Giovetti, il presidente dell’Avis comunale di Cremona, aveva promesso il massimo impegno, sul fronte delle norme che penalizzano i donatori di sangue che stanno per andare in pensione, e così è stato. La beffa è presto detta: tutte le assenze (legittime) avvenute nel corso della carriera lavorativa per poter fare i prelievi (c’è anche chi è arrivato a farne duecento) dovranno essere recuperate. I donatori dovranno lavorare, oltre la data fissata per l’entrata in pensione, l’equivalente dei giorni in cui, nei decenni precedenti, sono rimasti a casa per donare sangue. Come alternativa, l’interessato può andare in pensione alla data fissata, ma con una decurtazione di circa il due per cento, che con un’aspettativa di vita di vent’anni significa perdere circa diecimila euro. fonte

Di cose che avvengono nel mondo o nei pressi di casa nostra, ne leggo a bizzeffe e di eventi che fanno trasecolare ve ne sono quotidianamente, ma la notizia che chi ha donato il sangue deve andare in pensione dopo perchè deve recuperare i giorni ‘persi’... beh, dai concedetemelo, questo veramente, è un provvedimento a dir poco demenziale. Cioè, la signora Fornero non si è accontentata di aver fatto casino sulle pensioni e sugli esodati, ma addirittura vuole beffare i donatori di sangue!
Pensi, caro direttore, che tutte le manovre adottate nei confronti dei politici e dei parlamentari: se sono provvedimenti negativi non hanno effetto retroattivo, ma guarda caso, se sono positive, hanno effetto immediato se non retroattivo. Qui si sta parlando di accordi che oramai si perdono nel tempo tra datori di lavoro, sindacati, e sanità e ora, si vuole beffare anche la gente che fa del bene! Ma c’è ancora gente in giro, convinta che la classe politica attuale stia lavorando per noi e per il nostro bene? (...)
Ivan Loris Davò
(Spinadesco)
19 Settembre 2013 fonte

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