martedì 17 dicembre 2013

LA STUPIDITA' NON HA PIU' CONFINI e tracima dai teleschermi di regime

SCIE CHIMICHE: LA FOLLIA POLITICA DI MATTEO RENZI

PER IL "NUOVO" CAPO DEL PD, LE SCIE CHIMICHE SONO UN DISTURBO PSICHIATRICO DI CHI LE VEDE...

Liguria (dicembre 2013): scie chimiche - foto GF

di Gianni Lannes


Un minus habens negazionista. Non avrei mai immaginato di dovermi occupare anche del nulla mischiato al niente. Ma quando uno qualunque che detiene il potere sia pure infinitesimale, passa agli avvertimenti contro gente ignara e indifesa torno in prima linea. C'è un quaquaraquà - nel senso di sciasciana memoria - che minaccia il popolo italiano e le sue sentinelle. La stupidità non ha più confini e tracima dai teleschermi di regime. Sono talmente schifato dalla casta di degenerati della politica che avevo deciso di non scrivere più niente sul nulla, spuntato dal vuoto che avanza e pretende di dettare legge a milioni di cittadine e cittadini.

L'ultimo segretario sfornato dalle americanate del Pd - non dal voto degli iscritti al partito - è andato di recente in tv a ballarò ovvero nella televisione del servizio pubblico Rai, e ha offeso milioni di persone senza alcun contraddittorio. Ha detto in sostanza che chi avvista in cielo le scie chimiche necessita di un trattamento sanitario obbligatorio. Non si tratta di una battuta qualunque, ma di un grave monito - in violazione dell'articolo 21 della Costituzione - a chi osserva la realtà e ha il coraggio di raccontare i nudi fatti ai propri simili. Siccome iniziano a farsela sotto, allora tenteranno anche di introdurre un fantasioso reato per punire con il carcere chi denuncia le irrorazioni militari. Stanno lobotomizzando interi popoli con il beneplacito dei governi eterodiretti, mentre i narcotizzatori della verità battono tv e giornali per addormentare la gente con manipolazioni, futilità e menzogne spudorate.

 
Liguria (dicembre 2013): scie chimiche - foto GF

Infatti, ogni giorno in gran parte del mondo, Italia compresa, va in onda l'aerosolterapia bellica, a base soprattutto di alluminio, bario, e  polimeri artificiali, ormai assorbiti da milioni di esseri umani, bambini compresi. Lo attestano, oltretutto, gli esami del capello a cui  autonomamente le persone si stanno sottoponendo nel Belpaese. E' in atto il più grave crimine contro l'umanità per schiavizzarla. Si chiama controllo e programmazione mentale: il Pentagono ci lavora da 60 anni. E sono in atto anche in Italia esperimenti segreti sulla popolazione civile, di cui il governo tricolore è a conoscenza anzi è connivente. Sul tema non si temono smentite. Piuttosto si invita l'attuale primo ministro pro tempore l'illuminato Enrico Letta, ad un contraddittorio pubblico.

Quanto a Renzi è talmente anche lui  illuminato sul piano politico che quando avrà il fegato di accettare un incontro pubblico andrà al tappeto alla prima ripresa dialettica. E non spreco più fiato su un simile individuo pompato dai media e dai soliti poterucoli locali.

Sia chiaro ai padroni del vapore per conto straniero: a gennaio si sbaraccherà il Quirinale, Palazzo Chigi e il Parlamento. Sono tutti abusivi. Infatti, il 4 dicembre 2013 la Consulta ha sancito che la legge elettorale 270/2005 è incostituzionale. Tradotto: appena la sentenza sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale (entro gennaio 2014) il Popolo sovrano sarà legittimato appunto dalla Costituzione, a cacciare via questa pletora di sanguisughe per restituire dignità e legalità all'Italia.

Il capo dello Stato uscente, tale Giorgio Napolitano dovrà rispondere di alto tradimento ed attentato alla Costituzione.

Andranno tutti via con le buone, ma se sarà necessario anche con la forza della non violenza, appena sarà pronta la massa critica e diverrà effettivamente operativo il Comitato di Liberazione nazionale. Altro che forconi. Invito i politicanti a studiare almeno il diritto costituzionale prima di rimediare brutte figure a catena. La cuccagna a spese di generazioni e generazioni di italiane e italiani è finita per sempre.


Post scriptum

Ho le qualifiche, gli studi e l'esperienza sul campo per parlare di trattamento sanitario obbligatorio. Ho fondato e diretto per anni riviste di antipsichiatria. Ho credenziali professionali ventennali anche nei giornali della cosiddetta sinistra. Infatti, ho scritto anche per i quotidiani L'Unità, il Manifesto, Liberazione, L'Espresso, La Repubblica e Diario. E ho condotto per decenni inchieste sui maltrattamenti inflitti agli umani, manicomi del Vaticano inclusi.


Ecco di che sparla il Renzusconi di turno. Trattamento sanitario obbligatorio. Quando ti dimettono da un reparto psichiatrico restano in corpo i gonfiori diffusi, la mente intorpidita dai sedativi, le paure in camice bianco. Sono i segni visibili di un passaggio infernale della modernità: il trattamento sanitario obbligatorio. E’ una pratica che isola, punisce, a volte uccide. Garanzie giuridiche a difesa dei comuni mortali? Praticamente formali. Parliamo di una diffusa “modalità terapeutica” adottata dai medici con la tacita o superficiale connivenza di sindaci armati di ordinanze prestampate, sovente tollerata (o ignorata) dalla magistratura. 

Accade sempre più spesso. Sarà un caso? Già, ma chi se n’è accorto? In Italia i funzionari della norma propongono e convalidano accertamenti anche sui minori non benestanti. I dati ufficiali del ministero della Sanità parlano chiaro: «Le caratteristiche socio-demografiche prevalgono sui motivi predisponenti e individuano i Tso nella popolazione». Sono le classi sociali prive o con scarsi conti in banca a farne le spese. I Tso si subiscono. Per effettuare un trattamento sanitario obbligatorio necessita la proposta motivata di un dottore. 

Il sanitario con l’intervento coatto non incorre nel reato di violenza privata e sequestro di persona. Ma dov’è l’urgenza psichiatrica quando il Tso si materializza in accordo con le famiglie? «Un grave disturbo dell’ideazione o delle percezioni che s’accompagnano ad immotivato rifiuto del trattamento» sono sufficienti. E’ quanto recita la legge. Il medico non ha l’obbligo di formulare una chiara diagnosi. Basta la «presenza di un quadro sindromico: agitazione psicomotoria, stato delirante, stato confusionale». Un Tso dura in media 7 giorni, ma potrebbe prolungarsi oltre. Il ricovero «deve avvenire nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, ubicati negli ospedali generali dotati di un numero di posti letto non superiori a 15». 

I “malati di mente” vengono segregati in reparti psichiatrici angusti dove non possono comunicare con i familiari; sovente finiscono legati ai letti. Il Tso è una via senza ritorno. In caso d’errore diagnostico, la normativa prevede la possibilità di conferma o di rifiuto della proposta sanitaria da parte di un secondo medico in veste di pubblico ufficiale. Non capita quasi mai. Dal momento dell’ospedalizzazione si avvisa l’ufficiale di Stato Civile. Segue, entro 48 ore, un’ordinanza del sindaco che assume carattere di tutela; poi un provvedimento di convalida del giudice tutelare. Allo scadere della settimana solo se il paziente viene dimesso mantiene i suoi diritti e non rischia di essere posto in regime di amministrazione controllata. Ci hanno provato anche con il magistrato Paolo Ferraro che ha scoperchiato un vaso di Pandora, ad usare un meccanismo coercitivo per tappargli la bocca. 

Quello italiano è attualmente l'unico popolo di zittiti.