martedì 7 gennaio 2014

NOI, ROBOT





.E’ in corso ed a buon punto un massiccio processo di normalizzazione del pensiero e dei comportamenti. Chiunque sia in disaccordo con le decisioni prese dagli organi costituti verrà ritenuto folle e quindi segnalato agli assistenti sociali, come elementosquilibrato, oppure alle magistrature o alle polizie come elemento delinquente o potenzialmente tale. Negli Usa a seguito dell’orribile messa in scena della cosiddetta strage alla scuola Sandy Hook e delle altre squallide pantomime pseudo terroristiche, si è lasciato l’imprinting nella popolazione, grazie ai solerti kapò gracidanti del nuovo ordine mondiale, della necessità di privare la popolazione delle armi automatichee di permettere alle autorità poliziesche di imprigionare civili a tempo indeterminato senza neppure la necessità di un capo di accusa, lasciando intendere che chiunque possa perdere il senno da un momento all'altro.



Obama ( Barry Soetoro), un pericoloso fantoccio di questo processo di cibernetizzazione, ha messo la sua gelida firma su ordini esecutivi inquietanti e decisamente incostituzionali e contrari ai più elementari diritti civili, come quello relativo alla possibile confisca di generi alimentari e dell’acqua piovana.



Il pensiero divergente deve essere deriso, individuato, annichilito. Internet purtroppo, oltre ad essere un valido strumento di diffusione del pensiero, è anche un ottimo sistema di individuazione del dissenso ed anche ottimo strumento per l’intimidazione poliziesca. Leggi e leggine ad hoc favoriscono i moderni inquisitori cibernetici, coadiuvati dai loro solerti infimi servi.



Il lavoro viene sostituito appena possibile dall’opera di un robot, anche quei lavori che un tempo si consideravano di alto valore intellettuale come l’insegnamento, che sarà presto sostituito da programmi informatici senzienti di cui le ‘lavagne elettroniche’ sono solo una loro pallidissima anticipazione. La subdola tecnologia cibernetica si insinua nelle vite di ognuno di noi apportando miseria e controllo al servizio della tirannia totale prossima ventura. Nanomacchine vengono diffuse nell’aria in modo che il controllo avvenga con diffusione totalitaria. Gli impianti del tipoEchelon, attivi da decenni (mentre si grida falsamente agli artefatti recenti e pallidissimi 'scandali' di intercettazioni) sono in grado di monitorare ogni nostro sussurro, ogni bit inviato, ogni nota stonata al regime.



Il nuovo ordine globale è soprattutto esigenza di controllo del singolo individuo, immerso nella massa grigia degli abitanti, alla ricerca forse di chi avrebbe ancora qualcosa da riferire o fiato in corpo per protestare. La stragrande maggioranza degli umani è già stata condizionata ed asservita grazie ai prodigi della tecnologia: televisione, cinema, musica pop, sport di massa, lavoro, tassazione, eventi artefatti (politica ovviamente compresa).



Ciò che appare come notizia ‘storica’ o di cronaca in realtà è sceneggiatura mentre è anche vero l’inverso, ecco perché il controllo sui media di intrattenimento (forzoso) è così capillare ed attento.



Le maglie si stringono ed il dissidente ha le ore contate. Inebetiti del tutto o quasi, grazie ai veleni chimici neurodegenerativi che assumiamo, possiamo ancora domandarci cosa desiderino in fondo da noi codesti burattinai. In che cosa vogliano trasformarci. L’interfaccia robotica e la sua fusione con l’essere umano sembra la soluzione migliore per assicurarsi energia, mano d’opera ma anche controllo esaustivo. Il chip sottopelle prossimo venturo a tutta l’umanità permetterà il raggiungimento di tale obiettivo si, ma a che scopo? A chi potrebbe giovare una umanità robotizzata? A chi un oceano senza vita? A chi un pianeta senza alberi? Domande che troveranno una risposta prossima, temo, in un pianeta devastato ed abitato da una massa umana totalmente assoggettata. Gli sguardi si spengono e le energie si affievoliscono verso questa fine entropica ed antropica dal sapore vagamente tragicomico.