giovedì 23 gennaio 2014

OSHO; TRADIZIONE E IPNOSI

Gurdjieff ricorda, a proposito della sua infanzia…
Viveva in un ambiente molto particolare, nel Caucaso. Si trattava di un mondo tribale fatto di piccole tribù per lo più antiche e senza fissa dimora. Sono ancora nomadi, vivono nelle tende, sono vagabondi, gitani. I genitori di Gurdjieff morirono presto –lui aveva solo nove anni – così si mise in viaggio con qualche tribù gitana dove aveva trovato persone amichevoli. Quelle persone amavano il ragazzo. Era così intelligente che imparò i numerosi dialetti di tutte quelle tribù che parlavano tutte lingue diverse. E imparò molte cose che gli sarebbero tornate utili nel suo lavoro futuro. Una delle cose che ricordò, è che in tutte le tribù c’era l’usanza di ipnotizzare gli animali. I loro animali non venivano mai legati, non ce n’era bisogno. Bastava che i gitani fissassero un animale negli occhi per qualche secondo perché la sua testa ciondolasse, facendolo rimanere in quella posizione, come congelato, per il tempo che volevano. L’animale non si sarebbe mosso finché non fosse stato svegliato dalla stessa persona che lo avrebbe guardato negli occhi nuovamente, per svegliarlo.

E Gurdjieff diceva che si trattava del modo più semplice… i loro cavalli e le loro mucche non si perdevano mai pur non essendo mai legati. Erano sempre liberi. Anche i bambini piccoli venivano ipnotizzati, in modo che non uscissero dall’accampamento. Gli disegnavano intorno un semplice cerchio e da lì non uscivano. Qualunque cosa tu avessi fatto, i bambini non sarebbero mai usciti dal cerchio. Questa usanza era così profondamente radicata nel loro inconscio che una persona, anche adulta, giovane o vecchia, se un cerchio le veniva disegnato attorno, accompagnato da una cantilena, rimaneva bloccata, non ne poteva uscire.
Gurdjieff non poteva crederci: che cosa stava succedendo? Quell’uomo era assolutamente libero, la linea che gli era stata disegnata intorno non poteva essere un impedimento, ma in realtà quell’uomo era bloccato. Chiese ad alcune persone di provare a farlo uscire da lì; provarono con insistenza, ma, come se ci fosse stato un muro invisibile, non riuscirono a farlo uscire dal cerchio.
E tutte queste tribù usavano l’ipnosi in vari tipi di insegnamenti. Ad esempio, se volevano che un certo ragazzo diventasse un grande lottatore avrebbe certo imparato le tecniche di lotta, ma sarebbe stato secondario: la parte principale era l’ipnosi. Lo avrebbero ipnotizzato dicendo: “Tu sei un grande lottatore”. Gurdjieff disse: “Ho visto con i miei occhi che la persona stava cambiando, i suoi muscoli stavano cambiando, il suo corpo stava cambiando. La sua tecnica nella lotta stava diventando molto raffinata”.
Ogni anno c’era una fiera di tutte queste tribù dove i campioni si sfidavano in arti diverse e la lotta era una di queste. Tutti quei lottatori erano stati formati attraverso l’ipnosi che era il modo più semplice. E lo stesso potrebbe essere fatto per ogni insegnamento, ma l’ipnosi è stata condannata, bandita.
Per esempio, vi ho detto dell’esperimento da fare con le carte. La cosa migliore sarebbe che prima le due persone fossero ipnotizzate, portate in sintonia in ipnosi e poi i risultati avrebbero una percentuale molto più alta: nove o dieci carte su dieci.
Se hai difficoltà con la meditazione, passa prima attraverso l’ipnosi, in modo da convincere il tuo inconscio che la meditazione diventi semplice e facile da fare. L’ipnosi può creare quella convinzione in te. E poi entrerai semplicemente in meditazione, senza alcuna difficoltà, perché l’inconscio sarà di sostegno; non ci sarà alcuna opposizione, nessun ostacolo.

In Australia ci sono tribù che utilizzano un metodo molto strano di inviare le lettere, ancora oggi. Il capo di una tribù va a un certo albero “ipnotizzato”, ogni tribù ha un certo albero che è stato ipnotizzato – gli alberi possono essere ipnotizzati, sono esseri molto sensibili – e dice all’albero di collegarsi con l’albero di un’altra tribù, magari a 50 miglia di distanza: “Ho un messaggio per una certa persona”. Il capo dell’altra tribù riceverà il messaggio e consegnerà il messaggio alla persona. Andrà in trance ipnotica a fianco del suo albero e ripeterà il messaggio al destinatario, seduto a fianco. E questo è il loro modo di inviare messaggi e lettere, ed è assolutamente preciso. “Tua madre è malata, torna a casa”. Semplici telegrammi, ma con un metodo strano: sono usati gli alberi per trasmetterli.

Fu a causa di Mesmer che l’ipnotismo fu conosciuto come “mesmerismo” in Occidente; era la stessa cosa, ma poiché Mesmer era stato il primo a usarlo in Occidente ha preso il suo nome. Aveva un bellissimo albero nel suo giardino, un albero che aveva ipnotizzato. E questo è un fatto recente, non è una cosa molto antica. Aveva dato all’albero l’idea che era in grado di curare ogni tipo di malattia. Questo era il suo lavoro ogni mattina: come prima cosa ipnotizzava l’albero e gli diceva: “La gente verrà e tu la curerai”. E poi la gente cominciava a venire. Doveva solo tenere in mano un ramo dell’albero. Molti andavano in trance, in uno stato quasi ipnotico. Molti guarivano. Solo quelli che non andavano in trance non guarivano. Erano le persone irremovibili, persone ostinate, persone egoiche, persone che pensavano di non poter essere ipnotizzate. La realtà è che erano stupide e gli stupidi non possono essere ipnotizzati. Gli idioti non possono essere ipnotizzati, non c’è modo, perché un idiota non ha nemmeno l’intelligenza per capire ciò che l’ipnotizzatore gli sta dicendo. Gli alberi sono molto meglio degli idioti, non sono stupidi. Gli uccelli sono molto meglio, gli animali sono di gran lunga migliori.
E quelli che andavano in trance cominciavano a tremare, ballare o cantare. Le loro mani restavano attaccate al ramo dell’albero, quasi come se fossero incollate e le loro malattie scomparivano.
La professione medica fu molto contraria a Mesmer, ovviamente, perché stava togliendole il lavoro e curava la gente per niente. Quindi fu portato in tribunale. Ora, queste non sono cose che possono essere dimostrate.
Cosa poteva dimostrare? Che cos’è il me­sme­rismo e cosa fa l’albero? Non riuscì a provare nulla e perse la causa, perché doveva dimostrare che le persone venivano curate per via medica, altrimenti era solo un ciarlatano.
Ma la cosa strana era che non stava facendo del male a nessuno. Poteva anche essere stato un ciarlatano. Ma se centinaia di persone venivano curate da lui, che cosa c’era di male? Forse non era scientifico, ma le persone che erano state curate da lui non erano interessate alla scienza, erano interessate a guarire.
Erano pazienti che erano stati trattati da medici e medicine tradizionali e non erano stati curati. Come ultima risorsa erano andate da Mesmer. E se era riuscito a curare persone inguaribili non stava facendo alcun danno. Ma era solo uno studente che stava cercando di far rivivere una scienza che aveva perso completamente le sue radici in Occidente.
Gli alberi possono essere ipnotizzati anche per altri scopi: per aiutare le persone, incoraggiandole. Se stanno imparando la musica, possono imparare più in fretta. Se stanno imparando la matematica e sono bloccate... o se sentono di non riuscire a imparare una materia qualsiasi,
l’ipnosi può rimuovere ogni ostacolo senza problemi.
È un mondo molto strano, in cui nessuno si preoccupa di vedere gli effetti benefici di una cosa. Ognuno si preoccupa della sua professione, del suo interesse. (Osho)