martedì 25 agosto 2015

Caro presidente del Consiglio...

Riportiamo di seguito la lettera scritta da un pensionato di Modena, Antonio Bellavia, al premier Matteo Renzi e pubblicata da Affari Italiani: 

"Caro presidente del Consiglio,

so che purtroppo non mi risponderà, temo. Ma ho deciso di scrivere questa lettera ad Affaritaliani.it, che ringrazio in caso di pubblicazione, per esprimere tutta la mia rabbia su come è lo stato di questa nostra povera Italia.

Nel 2013 ho votato convintamente Partito Democratico. Ero certo della vittoria di Bersani, che stimavo molto. Ora mi trovo un governo non eletto, un premier che parla di accordi con gli italiani che non è stato eletto da nessuno. Se ha un briciolo di coraggio faccia come Tsipras, si dimetta e vada al voto. Ma temo non lo farà mai. Lei e i suoi amici alfaniani siete troppo attaccati alle vostre poltrone comode.

Credevo nella sinistra. Sempre votato Pci, Pds, Ds e poi Pd. Ho visto i diritti che abbiamo acquisito negli anni delle lotte distrutti con il suo Jobs Act. I sindacati che strappavano le vesti con Berlusconi premier hanno fatto solo finta di contestarla.

Sulle tasse è un disastro. Lei taglia i diritti e tagli agli enti locali che poi aumentano la pressione fiscale ai cittadini, esattamente come facevano i democristiani.

Roma è stata sfregiata nel mondo con i funerali di Casamonica ma lei o non ha la forza o non ha il coraggio di far dimettere il sindaco vergognoso.

Sull'immigrazione assistiamo a una gestione assurda, porte aperte a tutti perché tanti mangiano soldi (come ha insegnato Mafia Capitale) e guerra tra i poveri. Dove li mettete i cosiddetti progughi? nei quartieri alti e dei ricchi? No nei quartieri popolari, con la Chiesa complice e il Vaticano che blatera e non ne ospita nemmeno uno.

In Europa lei è il cameriere della Merkel. Sui temi caldi la Mogherini, sbandierata come grande vittoria, non esiste. E lei è fuori da tutti i tavolic che contano, sia sull'Ucraina sia sulla Grecia sia sull'immigrazione.

Ci ha raccontato che l'Italia era fuori dalla crisi ma la disoccupazione grida vendetta. Mio figlio è senza lavoro e vive con la mia pensione pur avendo 31 anni ed è laureato.

Mi chiamo Antonio Bellavia, ho 68 anni, ex operaio di Modena. Ho contribuito a risolevvare quest'Italia negli anni difficili, oggi se vado all'estero mi vergogno di essere italiano. Ho stracciato la tessera del Pd in mille pezzi e alle prossime elezioni voterò Grillo o Salvini e tanti come me lo faranno.

Se ne vada, torni a Firenze. Sta semplicemente distruggendo l'Italia.

Antonio, Modena
"

http://altrarealta.blogspot.it/