mercoledì 30 dicembre 2015

LA ZOMBIZZAZIONE COLLETTIVA

Le tecniche della zombizzazione possono essere molto diverse e prevedere:

- Di togliere la capacità di distinguere l’informazione
- Di togliere la voglia di studiare
- Di spingere a studiare l’informazione inutile che non porta alla comprensione dell’essenza, non contribuisce all’evoluzione dell’anima
- Di insediare il tipo di pensiero frammentario, quando un individuo non è consapevole del quadro integro del mondo, non afferra le connessioni tra i pezzetti del mosaico.
- Di formare nella coscienza dell’individuo gli stereotipi di polarizzazione (male/bene) di tipo confessionale o di branco.
- Di imporre i cliché dei contrari (religione-scienza; materia-spirito; bene-male ecc).
- Di costringere a scegliere tra gli stereotipi di polarizzazione e i cliché dei contrari. Oppure di prendere la posizione di un combattente (secondo lo schema divide et impera)
- Di scegliere la negazione della spiritualità e delle fonti di sapere trascendentali, non fondate sul materialismo.
- Di scegliere il cammino strettamente religioso con il rifiuto delle fonti in contraddizione con la propria confessione; il tipo di comportamento idealistico e religioso.


Le caratteristiche di uno “zombie” (riguarda la sfera dell’informazione):

- sceglie tra “il bene e il male”, “la materia e lo spirito”, “la scienza e la religione”.
- non distingue l’informazione, non sa scegliere tra le diversi fonti.
- accetta le conoscenze soltanto da quelle fonti che gli sono personalmente simpatiche, rifiuta a priori quelle fonti che considera antipatiche.
- analizza il mondo secondo lo schema “rifiuto o accettazione”, senza “lo ammetto” (è il pensiero binario (si/no).
- rifiuta le conoscenze al di fuori della propria sfera della coscienza, preferisce una zona di confort personale e non rischia.
- crede alle autorità riconosciute, le segue.
- non possiede i propri punti di vista, usa i punti di vista comuni.
- trae le conseguenze in base alle opinioni altrui e costruisce il proprio modello del mondo in base alle opinioni autorevoli.
- non sperimenta di persona, usa i concetti pronti.
- è predisposto a discutere o a negate le correnti/idee/fonti che non ha studiato né sperimentato.

In generale, è un tipo che viene definito come “imitatore ripetitivo”.

Secondo i dati di alcuni psicologi, le persone davvero creative rappresentano 1%, il 10% sono capaci di generare ogni tanto le proprie idee, il 70% .... sono perduti (non sono collegati alla noosfera, scollegati dal proprio subconscio...), e il 20% sono “curabili”.
In sostanza: per ogni 100 persone nasce una sola persona che pensa e crea, 10-20 persone generano qualche volte all’anno le proprie idee , e il resto dell’umanità imita e opera secondo gli schemi e i cliché pronti.


Olga Samarina‎  LA RADIONICA ESOTERICO-SCIENTIFICA RUSSA FB





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